La moda viaggia su due livelli: quello legato allo stile e quello che tiene conto del mercato. E, se il climate change ancora interferisce poco con il mondo delle idee (soprattutto per quanto riguarda l’alta moda e le passerelle), ha già invece costretto i brand a ripensare il prodotto. Come vi raccontiamo sul mensile n. 1 – 2024 de La Conceria, la questione ambientale implica una diversa proposizione delle collezioni già dal loro concepimento al tavolo dei designer. Perché il fashion system è chiamato a fare la propria parte, riducendo il proprio impatto ambientale. E perché fronteggia un mercato dove il consumatore ha trasformato la propria attitudine allo shopping in funzione di un clima ormai diverso.
Perché si è dovuto ripensare il prodotto
Affrontiamo il tema nell’articolo dal titolo “Idee e modelli per guardaroba in trasformazione”. Dove prima guardiamo agli “Effetti sulla filiera del cambiamento climatico” dal piano più aulico, quello della proposta di idee. Dove rimane ancora tangibile (soprattutto nell’alta moda) l’antica scansione delle stagioni, cui si sono sommati nel tempo i release delle capsule collection, le pre-Fall e le Cruise. Poi, con l’aiuto di Anna Paola Pascuzzi (footwear designer con esperienze di didattica universitaria che ha di recente dato alle stampe “L’eco-design per calzature fashion”), indaghiamo l’argomento dalla prospettiva manifatturiera.
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